giovedì 1 maggio 2014

De migranti e delle pene ( corporali da imporsi a certa gente... )

Il problema dei migranti è sempre attuale e scottante.
A ondate l'italico popolo si risveglia e ulula, gemendo per la paura delle ondate di barbari provenienti dall'Africa nera. 
"Hic sunt leones" dicevano i Romani nelle loro mappe per indicare l'Africa centromeridionale... evidentemente per alcuni italiani le romane radici sono veramente molto forti, essi temono che sui barconi di migranti si celi davvero qualche esotica bestia pronta a sbranare loro e la loro innocente progenie.
E siccome, a detta loro, lo Stato becero e cattivo non fa nulla, ecco che si ergono a guardiani del villipeso patrio suolo, proponendo cose come lo sparare a vista sui barconi o cingere le nostre coste di filo spinato elettrificato.

Ora, direi che è forse il caso di mettere qualche puntino sulle i. Così, tanto per spiegare a lorsignori che molte delle loro paure sono praticamente infondate e che se il problema c'è sparare a vista sui barconi non è di certo la soluzione.

Analizziamo alcune delle paure e delle idiosincrasie dell'italiano medio quando si parla di migranti.


Ai miei tempi tutto questo non c'era, ora questi vengono qui e spadroneggiano.




Sapete chi è il tipo in questa foto? Ulisse. Un celebre migrante che molti e molti secoli prima di Cristo lasciò l'avita Grecia per gironzolare per tutto il Mediterraneo. E non fu di certo il primo.
Le migrazioni dei popoli, infatti, sono praticamente una costante nella storia del genere umano. E, a dirla tutta, sono il motivo per cui TUTTA la Terra è abitata. Se i nostri progenitori non si fossero spostati dal continente africano ( ebbene si, PARE CHE L'UOMO SIA NATO IN AFRICA. Brutto colpo, eh? Siamo tutti musi neri in fondo!) non ci sarebbero tutte le popolazioni che sono nate successivamente. E se i Greci non avessero colonizzato il bacino del Mediterraneo, i Romani non si fossero spinti fino in Asia, i Normanni non fossero calati nel Sud Italia... diciamo che molte etnie e popolazioni che conosciamo non esisterebbero. Buffa la vita, vero?

Quanto allo "spadroneggiare"... mi vengono in mente i metodi usati dai conquistadores spagnoli per sottomettere i popoli dell'America Latina o quelli usati dagli occidentali in Africa.
Uh, lo sapete che molte delle guerre che attualmente si combattono in Africa ( e che sono la causa principale che spinge la popolazione ad abbandonare il proprio Paese) sono causate da problemi che abbiamo portato NOI col colonialismo???
La vita è veramente una cosa buffissima!!!

Questi vengono qui e rubano e ci portano via il lavoro.




Ecco come vi portano via il lavoro. Si, perchè l'Italia è piena di italiani che smaniano per andare a spaccarsi la schiena raccogliendo arance e altri frutti della terra, vero? Non per dire, io ho conosciuto ragazze e ragazzi che considerano degradante anche fare i camerieri, figurarsi i braccianti agricoli.
I migranti vengono spesso usati come forza lavoro in nero da italiani furbetti che evadono le tasse, questa è la pura verità. Ovviamente se non hanno altra speranza accettano qualunque cosa, anche di lavorare in nero, di notte e a rischio della vita.
Si, perchè sapete... i migranti non sono qui in villeggiatura. Sono persone che hanno lasciato la loro terra perchè costretti dalla guerra, dalla carestia, dalla fame. E vi dirò un'altra cosa: NON VOGLIONO STARE IN ITALIA!
Per loro l'Italia è solo un punto d'approdo sul continente europeo, quello più vicino. Loro vogliono andare da da tutt'altra parte.
Ma se una volta arrivati in Italia lo Stato ci mette un anno a tirarli via da lager a cielo aperto come Lampedusa, gli Stati europei se ne lavano le mani sbarrando le frontiere e intanto questi poveretti hanno pure esigenze come mangiare, lavarsi, vestirsi... ecco che il problema diventa gravoso.
Ecco che non solo accettano qualunque lavoro, ma diventano spesso rissosi, violenti e pronti anche ad atti di delinquenza.

Ma voi come vi sentireste se foste costretti ad abbandonare tutto quello che possedete perchè è a rischio la vostra vita, vi allettassero con la proposta di una specie di Eden felice ( perchè è questo che fanno le carogne che organizzano viaggi della speranza...), per quest'Eden vi trovaste costretti ad affrontare un viaggio infinito che dura mesi... per poi arrivare in un inferno peggiore di quello che avete lasciato? Senza lavoro, senza documenti, trattati come bestie, ammassati in villaggi costruiti per ospitare poche centinaia di persone che si trovano ad ospitarne migliaia e senza prospettiva di uscirne???
Io personalmente diventerei un pò intrattabile. Ma magari sono io che ho un brutto carattere....

Portano la lebbra, la peste, il vaiolo, la tubercolosi, il cimurro!!!! Ci stermineranno tuttiiiii!!!!

Datevi una calmata, per favore. Ho addirittura letto di gente che teme il ritorno del vaiolo. Si, avete sentito bene, il VAIOLO. Si, quella pucciosa malattia debellata IN TUTTO IL MONDO nel 1979 ( per dichiarazione dell'OMS, non mia) grazie a quegli strumenti di Satana che rispondono al nome di VACCINI.
Ora, avete una pallida idea del viaggio che deve affrontare un migrante per arrivare in Italia?
No, non ce l'avete.
Ve lo dico io, tranquilli, non vi sforzate troppo.
Il viaggio per arrivare dall'Africa centrale in Italia è un'odissea infinita che dura mesi, fatta anche di marce a piedi nel deserto. E secondo voi una persona già malaticcia affronta una simile impresa?
No, non l'affronta. Il viaggio è per gente giovane e sana.
Che spesso si ammala durante il viaggio per le condizioni disumane, questo sì, o che è portatore del bacillo della tubercolosi, come eravamo portatori noi italiani cinquant'anni fa quando vivevamo in un'area ad alta endemia.
Ma sapete una cosa? Il bacillo della tubercolosi sviluppa malattia SOLO in determinate situazioni, ovvero quando il sistema immunitario è ko.
E come si mette ko il sistema immunitario?
Con la fame, col freddo, facendo dormire 80 persone in una stanza.
Ovvero trattando i migranti come bestie.
Quindi tranquilli, la tubercolosi a voi che vivete nelle vostre tiepide case, mangiate bene tre o più volte al giorno e siete in discreta salute non vi becca. E se vi becca esistono quelle altre bestie di Satana chiamate ANTIBIOTICI.
Quindi state calmini, gli untori venuti dal Sud non li hanno mandati i rettiliani per sterminarvi.


Di cose da dire ce ne sarebbero molte altre... ma credo di aver parlato già troppo.
Chiuderei comunque con questo pensierino: "Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura.
Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali…"


Descrizione degli extracomunitari da parte di qualche razzista?
No.
Il testo è un estratto di un rapporto di un ufficiale dell'ufficio immigrazione di New York redatto nel 1912.
E i tipi descritti sono nientepopodimeno che.... ITALIANI!

Ah, la vita, che cosa buffissima!!!

Ad maiora!

martedì 8 aprile 2014

Normalmente aborro come la morte la TV, preferendo un buon libro o una serie inglese o americana in streaming. Se proprio voglio accendere l'aborrito elettrodomestico mi concedo qualche sana trashata su Real Time, che dopotutto anche noi donne impegnate due risate ce le facciamo volentieri u.u

Ma stamattina, spinta dai commenti di alcune amiche che sputavano lapilli e fuoco, ho guardato in replica "Come mi vorrei", nuova "perla" di casa Mediaset condotta da quell'icona di buon gusto, stile e morigeratezza che risponde al nome di Belen Rodriguez.

Allora.

ALLORA.

Da dove comincio? Beh, inizierei col dire che l'idea di farmi dare consigli di look e stile da una che a Sanremo ha mostrato all'Italia tutta la sua patonza e la sua farfallina tatuata sull'inguine non mi andrebbe molto, ma dettagli.

La cosa più grave è il messaggio che passa.

La protagonista della prima puntata è Linda, ventunenne milanese che ha la pecca di essere un tipino determinato e con un look eccentrico. E per questo, ovviamente, i ragazzi davanti a lei scappano a gambe levate. Ma di cosa ci meravigliamo, d'altro canto Giasone mollò Medea per quella bambolina di Glauce... evidentemente il caro protomaschio ha figliato e fatto proseliti.

Il problema è che più che la ragazza dovrebbe cambiare la mentalità. Degli uomini, ma in primis delle altre donne. Le amiche di Linda, infatti, la considerano poco meno di una poco di buono.
Ora,  a parte che se queste sono le amiche preferisco avere solo nemici mortali... dove sta scritto che per essere accettata una donna deve mettere solo gonnelline e caste camicette? No, spiegatemelo. ( Nulla contro le gonnelline, le metto anche io ... è il concetto in se che non mi garba. Ognuno si mette quel che vuole e si veste come si sente meglio, punto.).

Linda aveva un suo stile, una sua personalità ben definita. E per questo è stata infilata nel tritacarne dalla Rodriguez e dalle "amiche" che l'hanno stravolta e cambiata totalmente, trasformandola in una bambolina tutta boccoli e gonnellina frou frou.

Ma la cosa peggiore credo sia stato il confronto con due esemplari di protomaschio italico, fighetti fino al midollo, che dopo aver espresso altissimi concetti come "mi piace la donna bionda e con gli occhi blu " e " preferisco una non troppo intelligente, è meno faticosa" ( e a quel punto, cara Belen, mi sarei alzata IO e me ne sarei andata. Dopo averli mandati affanculo in diciotto lingue più IVA credo.) nel momento in cui la poveretta ha voltato le spalle hanno commentato: "Una così non la porterei dove c'è gente che conosco" e "Beh almeno ha dei begli occhi azzurri." Con lei che, tallonata dalla nostra guru di autostima, ascoltava tutto. Perchè "ci devi sbattere la testa".

Grazie Belen, ora ho capito perchè morirò zitella!!!

Perchè vedete, io è da quando avevo quindici anni che mi sento dire che devo parlare meno, essere meno aggressiva, più dolce, spaventare meno i cari maschietti... il problema è che la mia Medea interiore poco ne vuole sapere di farsi imbrigliare.

Io sono così, prendere o lasciare. Con le mie idiosincrasie, le mie nevrosi, le mie ossessioni. E la mia dolcezza, che vi assicuro è fin troppa. Solo che con gli anni ho imparato a donarla solo a chi la merita. Per il resto del mondo solo maledizioni e incantesimi vari e assortiti.

Alla cara Linda, che dopo essere stata adeguatamente acconciata come una bambolina di porcellana ha ottenuto finalmente un invito a cena con Norberto, becero individuo fighetto e decerebrato che si è sbilanciato in un tiepido: "Vuoi cambiare? Uhm sì, mi piacerebbe provarci a starti accanto...", e a tutte le donne bistrattate, umiliate e svilite da maschi che si sentono intimoriti se si trovano davanti una fanciulla che coniuga un congiuntivo e dimostra di saper PENSARE, vorrei dedicare una frase pronunciata da un personaggio che adoro, Tyrion Lannister di Game of Thrones:

Mai, mai dimenticare chi sei, perché di 

certo il mondo non lo dimenticherà. 

Trasforma chi sei nella tua forza, così 

non potrà mai essere la tua debolezza. 

Fanne un'armatura, e non potrà mai 

essere usata contro di te."




Perché alla fine è così, credetemi. Quello che siamo dentro rimane sempre con noi. E trovo che non abbia molto senso forzarsi ad essere quel che non si è per qualcun altro. Chi ci ama ci amerà comunque, chi non ci ama non ci amerà neppure se ci travestiamo da zerbino e ci lasciamo calpestare. 
Ciò detto torno ai miei libri, alle mie serie e alle mie trashate su Real Time.



Ad maiora. 

martedì 21 gennaio 2014

E' da ieri che sono in stato contemplativo.
E medito.
Perchè è morto Claudio Abbado, che praticamente io avevo elevato al grado di Dio della bacchetta.
Perchè molti lo conoscevano solo come Senatore a vita, e quindi ora giubilano perchè c'è uno stipendio d'oro in meno da pagare.
Perchè con lui se ne va una delle voci più autorevoli della musica, una voce che spesso si è levata per difendere il diritto alla cultura.
Perchè io ricordo ancora con precisione il primo ascolto del suo Simon Boccanegra scaligero... io ancora ignorante come una capra, e lui che in quel cd dipanava la sua arte. Mi accorsi che riusciva a riprodurre coi violini il suono leggero della risacca del mare. "Ma no, è impossibile" mi dissi. E riascoltai. E riascoltai. E riascoltai. E il mare lì era e lì è rimasto.
Poi vidi un video in cui dirigeva. Un omiciattolo piccolo e magro, nulla di più. Eppure appena saliva sul podio da lui sprigionava un'energia spaventosa, sembrava improvvisamente innalzarsi ed acquistare spessore. Parlava attraverso la sua musica, lui.
Era anziano e malato. Ma ora chi ci difenderà?
Chi porterà alto il nome della cultura? Chi si batterà in nome della musica?
Contemplo. E medito.
E mi sento un pò più sola.
Addio Claudio... Non so dove sei, ma so che stai dirigendo.
Io intanto quaggiù medito su un'Italia sempre più impoverita, un'Italia che considera la cultura uno spreco di soldi e tempo.
Ho molto da meditare... tu continua a dirigere.

https://www.youtube.com/watch?v=WLP6kqcmPRI#t=88

martedì 7 gennaio 2014

Orbene.
Eccoci qua.
Iniziare un nuovo post di apertura ad un blog è sempre problematico... ma spero che sarete clementi!
Mi chiamo Medea. No, in realtà il mio nome è Manuela. ma voi chiamatemi solo Medea.
Perchè ho intitolato un blog a Penelope e poi mi chiamo Medea? Perchè in generale amo la classicità.
Perchè la mia mente fa e disfa pensieri e parole più velocemente di quanto Penelope non disfacesse la sua mitica tela, ecco perchè il nome del blog.
Perchè Medea è il mio mito, forte, indomita e orgogliosa e pronta a darle sul muso a Giasone, ed ecco perchè il mio nome.
State molto, molto attenti a dichiararvi miei amici... Sapete perfettamente, penso, quale pena è stata inflitta a Giasone per aver tradito Medea. Io vi ho avvertiti.
Altre regolette per stare qui e andare d'accordo con me:

1. AMO la letteratura, l'arte, la storia e l'opera lirica. Considero la romanità il punto più alto dell'evoluzione umana, venero Dante più della mia vita, Michelangelo Buonarroti e Puccini sono i miei sogni erotici segreti. Possiamo parlare di quello che volete, ma provate ad insultare qualcuna di queste cose... e poi pensate a Giasone. Ecco.
2. Pur svolgendo un'altra professione, il mio lavoro ufficiale è quello di Cacciatrice di Artemide. Quindi occhio ad offendermi o chiamo la Capa.
3. Nel tempo libero faccio la Vestale... anche qui, ricordatevi la pena inflitta a chi molestava le Vestali e sappiatevi regolare.
4.Sono aperta e tollerante nei confronti di tutto e tutti, ma se non mi rispettate non vi rispetto. Utenti avvisati mezzi salvati.

Le comunicazioni di servizio ve le ho date... a presto con altre avventure XD